Il sonnambulismo, un fenomeno che ha affascinato e spaventato l’umanità per secoli, è circondato da un alone di mistero e misconcezioni. Spesso rappresentato in modo drammatico nei film e nelle storie popolari, il sonnambulismo è soggetto a numerosi miti che ne distorcono la realtà. In questo articolo, ci proponiamo di sfatare cinque dei più comuni miti legati a questo intrigante disturbo del sonno. Leggete a bassa voce, però, perché svegliare un sonnambulo è pericoloso!
1 – Il sonnambulismo avviene in modo casuale
Il primo mito riguarda la casualità del sonnambulismo. Molti credono che si verifichi senza alcun motivo apparente, ma è davvero così imprevedibile?
Fatto: Il sonnambulismo è un tipo di eccitazione parziale, in cui una parte del cervello della persona è sveglia e un’altra parte è addormentata. Ciò si verifica in genere nella prima metà della notte, spesso alla stessa ora ogni notte, in correlazione con la fine del primo o del secondo periodo della fase 3 del sonno con movimenti oculari non rapidi.
2 – Il sonnambulismo non è pericoloso
Poi, c’è la convinzione che il sonnambulismo sia completamente innocuo. Ma possiamo davvero essere così sicuri della sua innocuità?
Fatto: Durante la loro attività, i sonnambuli possono svolgere attività pericolose e rischiando di ferire se stessi e gli altri se non vengono prese le giuste precauzioni. Le attività pericolose in cui possono ritrovarsi coinvolti i sonnambuli includono uscire di casa durante l’inverno, arrampicarsi dalle finestre e persino guidare. Tuttavia, nella maggior parte dei casi, il sonnambulismo durante l’infanzia è innocuo. La maggior parte delle famiglie può proteggere i propri figli con precauzioni di sicurezza di base.
3 – Il sonnambulismo si verifica principalmente negli adulti
Un altro mito diffuso è che il sonnambulismo sia un fenomeno principalmente adulto. Ma sarà vero che gli adulti sono i più colpiti da questo disturbo?
Fatto: Secondo l’ American Academy of Sleep Medicine, il sonnambulismo si verifica in circa il 17% dei bambini e in circa il 4% degli adulti. Anche se i bambini hanno maggiori probabilità di soffrire di sonnambulismo, il disturbo può persistere fino all’età adulta, a volte innescato dall’uso di alcol, febbre o periodi di privazione del sonno.
4 – Mito: il sonnambulismo non ha alcun effetto sul comportamento diurno
Inoltre, si discute spesso sull’impatto del sonnambulismo sul comportamento diurno. È possibile che camminare nel sonno non abbia alcuna ripercussione sulla vita diurna?
Fatto: il sonnambulismo ha sicuramente effetti diurni. Può disturbare il sonno, causando sonnolenza il giorno successivo. È importante notare, però, che nei bambini, il disturbo si manifesta più spesso come disattenzione e iperattività piuttosto che come sonnolenza.
5 – Mito: Non dovresti mai svegliare un sonnambulo
Infine, il mito più intrigante e forse il più discusso: “Non bisogna mai svegliare un sonnambulo”. Questa affermazione, che ha alimentato dibattiti e preoccupazioni, nasconde una verità sorprendente che potrebbe cambiare il modo in cui percepiamo il sonnambulismo.
Fatto: In realtà può essere molto più pericoloso non svegliare un sonnambulo. Se qualcuno intende ferire se stesso o altre persone durante il sonnambulismo, conviene ovviamente sveglialo. Tuttavia, nella maggior parte dei casi, la cosa migliore da fare è riportarli a letto cercando di non svegliarli.